Convergenze

La conversione si trasforma, qui in Paradiso, in convergenza.

È un atteggiamento squisitamente positivo: dà alle

molteplici situazioni del Paradiso il senso del convergere

sempre e sempre più, a mo’ di confronto, verso un unico

punto: Colui che è il Paradiso. Rivolgendomi a Lui, accanto

a me, mi accorgo che pur guardando a me, prestando a

me attenzione, nello stesso tempo mantiene un continuo

confronto con questo Riferimento.

È quasi un’onda magnetica che stabilizza la sintonia; è

una convergenza che migliora sempre più la rettifica dell’essere

in Paradiso. La convergenza è un richiamo benevolo

e benefico che percepisci, e che segui con gioia, consapevole

che il convergere in direzione del richiamo ti fa

essere meglio convergente a te stesso.

Il cammino di convergenza è un atteggiamento qualificante

della vita del Paradiso, perché la situazione del

Paradiso è una continua evoluzione, è progredire e migliorare,

non è una situazione fissa di riferimento per cui tu sei

lì e dici: bene, andiamo d’accordo, affare fatto. Il confronto,

la convergenza è naturale ed essenziale.

È una rettifica sul positivo, e non una correzione sul

negativo. È una rettifica di rotta intrapresa, e ti fa procedere

nel modo migliore, adeguato a te, secondo la tua singolarità,

valorizzando la tua originalità. È come una presa di

coscienza sempre in atto. In modo estremamente naturale.

In Paradiso non si sta a pensare, si procede con coscienza.

Non ci sono scuole, uffici, studi da fare, approfondimenti

teorici, letture o spettacoli, maestri o discepoli.

Ogni insegnamento proviene dalla tua coscienza che procede

convergendo sempre più a Colui che è il Paradiso.

Questa è la coscienza del Paradiso. In questa coscienza

convergente sta la sapienza di chi vive in Paradiso.

Convergendo con coscienza si gusta e si assapora, in questo

collegamento di confronto, la vera sapienza. Proprio

come la conversione allora, anche la convergenza qui è un

atto non dell’intelligenza, ma della coscienza di vita. In

Paradiso dunque non si sta immobili, come statuine. Ci si

volta anche, per convergere meglio.

Nella convergenza sperimenti l’abbraccio e il sostegno

di tutto il Paradiso, e soprattutto di Colui che è il Paradiso,

che - usando un’immagine pur sbiadita - posandoti le mani

sulle spalle ti dice: ‘Bene, avanti, prosegui!’. È, insomma,

una conferma. La convergenza è la conferma, la confermazione

che ti viene data in Paradiso.

In questo atteggiamento di confermazione ti senti sempre

più abilitato a procedere non a nome tuo personale, ma

nel nome di Colui che è e ti fa essere Paradiso. Come tutti

gli atteggiamenti e le realtà che qui si vivono, questa convergenza

è un dono. Con Lui accanto a me, anch’io non

solo mi sento maggiormente rincuorato e aiutato a procedere,

ma ricevo in dono questa abilitazione che attraverso

di Lui, il Profeta, è trasmessa anche a me: la confermazione

a vivere da profeta, anch’io, ora, e per sempre.

Mi sento anch’io sostenuto da Lui che mi è accanto e

da Colui che è il Paradiso, e incoraggiato da tutti, qui, a

vivere come profeta, guardando al Profeta, imitandolo nel

suo vivere in Paradiso.

Lui, accanto a me, mi sta forgiando, piano piano e sempre

più, in convergenza al Paradiso, e delineando nella

mia missione della vita quella che è la mia vera immagine;

non quella ideale, che assumerò qui in eterno, ma quella

che è ancora in formazione, e nella quale mi vedo ora

come specchiare: essere, ad immagine del Profeta, anch’io,

con l’aiuto del Paradiso e di Colui che è il Paradiso, ‘profeta’.

Non un profeta qualunque, ma io, proprio io: profeta del Paradiso.

Terrestre

Si sta avvicinando, lo sento, il momento del mio ritorno. Percepisco piano piano il riavvicinarsi dell’atmosfera terrestre, che mi penetr...