Si è tutti orientati a un unico riferimento, qui in
Paradiso: a Colui che è il Paradiso. Ti senti nella mente,
nell’anima e nel cuore un pulsare, come un indicatore
interno, che ti orienta, ti fa da bussola verso questo Nord.
Sebbene tutti siano liberi di vivere situazioni le più disparate
e apparentemente diverse e lontane tra loro, non c’è
dispersione alcuna.
Lui, accanto a me, mi indica, mi orienta, in tutto il suo
essere, a questo riferimento. Non sono mai disorientato o
confuso, grazie a Lui. Tutto dunque converge a questo
Uno. Senti come un magnetismo, dentro di te e attorno a
te, che ti attira dolcemente ma efficacemente, e tutto convoglia,
in questo viaggio che è come quello di un treno sui
binari dell’infinito.
Non ci sono leggi o richiami esterni di alcun genere qui
in Paradiso, dunque. Nessuna regola esterna, nessun
governamento esteriore, nessun comando o comandamento
da fuori. C’è questa energia orientante alla gioia, semplicemente
questa. È un po’ come - usando un’immagine
di una realtà che qui non c’è - quegli stormi di volatili che
vedi migrare con un senso di orientamento eccezionale,
che li spinge sempre verso il meglio, alla situazione ideale
per il progresso della vita.
Così è qui: sei un migratore, uno che vola verso quelle
realtà che ti sono date in dono e ti permettono di migliorare,
progredendo nella vita del Paradiso. Sta di fatto che qui in
Paradiso puoi girare ad occhi chiusi, o ad occhi aperti contemplando
altre situazioni diverse da quella che hai di
fronte, senza mai incontrare ostacoli, senza nessun
inciampo. Questa specie di - passi l’espressione - ‘pilota
automatico’ ti permette di mantenere la rotta senza alcuna
preoccupazione. L’orientamento non è solo verticale, ma
anche orizzontale: dà anche la possibilità di condividere
con ogni realtà del Paradiso.
Ogni situazione che è o che entra a far parte del
Paradiso - ad esempio: il sole, e io stesso quando sono
entrato qui - è percepibile a tutti quanti, perché tutti sono
orientati a questo sorgere, alle nuove appartenenze alla
Famiglia, a tutte le realtà nuove che entrano o crescono in
Paradiso.
È come se ci fosse una porta d’ingresso - anche se non
esiste assolutamente alcuna porta, qui - dalla quale passano
tutte le realtà destinate al Paradiso, e che qui si orientano
a loro volta a Colui che è il Paradiso.
Orientamento verticale e orizzontale costituiscono un
unico grande sentire: che c’è il Paradiso. Giungendo qui,
la prima impressione che hai è quella di un grande ‘benvenuto’
che ti è dato da tutti insieme. È come se si aprisse un
sipario e tu, senza vedere nessuno in platea, a causa dei
riflettori che ti sono puntati addosso, li senti tutti che ti
danno il benvenuto con i loro intensi applausi.
Ecco, una cosa simile ho sperimentato giungendo qui,
guardando a Lui e sperimentando attraverso di Lui questo
immenso saluto fatto non di voci o di applausi esteriori,
ma di una gioia tutta orientata e orientante a Chi in quel
momento mi porgeva il saluto: a Colui che è il Paradiso.
Ci sono anche delle realtà esteriori che ti aiutano nell’orientamento, qui in Paradiso:
il sole, ad esempio. Ma sono tutte relative, non così importanti e inserite in te
come è questo orientamento, che è più del sole che vedi, e
che ti fa vivere le realtà e le situazioni le più vicine e le più
lontane senza alcuna differenza; che ti permette anche di
stare immobile mentre tutto passa attorno e penetra in te.
E che ti fa capire che qui il modo di vivere è davvero totalmente
trasformato rispetto a prima.
Questo orientamento ti fa fare - per così dire - passi da
gigante. Che dico, da gigante? Di più, infinitamente di più.