Quante le strade, quante le vie, quante le possibilità di
scelta che mi trovo dinnanzi! E son tutte scelte di meglio.
C’è proprio solo l’imbarazzo della scelta! Non si tratta di
scegliere tra bene e male, ma tra un bene e un bene. O
meglio: tra un meglio in un modo e un meglio in un altro
modo. Qui in Paradiso vai sul sicuro, sempre.
Hai come un occhio penetrante, discriminante, che ad
ogni occasione ti fa decidere di scegliere quello che è
meglio per te e per tutti. Lui e io, nelle scelte, siamo sempre
d’accordo. E anche questo, qui, è un atteggiamento
interessante: ogni scelta viene sempre vagliata e decisa
contemporaneamente da chi sta vivendo con te un’esperienza
e che con te è chiamato a scegliere.
È come un’intesa naturale e spontanea, una sintonia
che fa essere d’accordo, ad esempio Lui e me, sul da farsi,
sulla scelta, sulla strada da percorrere o sull’esperienza da
vivere. La scelta proviene sempre da un suggerimento del
cuore; ma qui, il cuore è puro, integro, comunicante, e per
questo è in grado di discriminare la via migliore.
La forza della scelta proviene anche da una coscienza:
dalla consapevolezza che tu sei uno scelto: sei stato eletto
e invitato, per dono, a gustare la gioia del Paradiso. Da
questa unione con Colui che ti ha scelto, da questo collegamento,
dalla coscienza di avere in dono una grazia,
sgorga naturale la scelta ‘paradisiaca’: la migliore.
Ogni volta che scelgo mi sento vivificare nel mio essere,
corroborato nella gioia, rafforzato nel mio Pellegrinaggio.
Ogni scelta è come un segno personale, una firma che tracci
in Paradiso: è la tua traccia, la tua orma, che ti rende sempre
più riconoscibile a te stesso e agli altri quale pellegrino
di gioia, con la tua personale e profonda originalità.
Ogni scelta alimenta il cammino, ti fa sentire meglio
pellegrino vivo e partecipe, responsabile di una condivisione
attiva e progressiva nella realtà del Paradiso. Ad
ogni scelta, senti sempre più vicino ciò che scegli. Ogni
volta, ad esempio, che scelgo a continuare a fidarmi di
Lui, accanto a me, lo sento anche più prossimo, più vicino,
più intimo a me, maggiormente amico.
E ad ogni scelta, ampliandosi l’orizzonte delle possibilità,
cresce anche, di conseguenza, il desiderio di scegliere
ancora. Ogni scelta delinea dunque la realtà che hai di
fronte, e quello che tu sei e che vivi, con la tua originalità,
con la tua singolarità, e ti fa essere sempre più distinto
e inconfondibile agli occhi di te stesso: della tua coscienza,
e anche di fronte agli altri.
Ogni scelta ti delinea sempre più ad immagine del
Paradiso. È una ‘ri-creazione’ continua e sempre migliore
di questa tua immagine. Lui, accanto a me, è una ricreazione
del Paradiso.
Ogni scelta porta anche a ricreare un sempre nuovo
rapporto con Colui che è il Paradiso. La scelta dunque non
è mai soltanto un atto orizzontale, nei confronti degli altri
e delle situazioni che stanno attorno, ma anche verticale:
instaura un modo nuovo di atteggiarsi in Paradiso, una
nuova angolatura, una nuova prospettiva del tuo vivere
con Colui che è il Paradiso. Ogni scelta, qui, è un atto di
amore che nasce per l’eternità.
C’è anche un altro aspetto che mi colpisce: Lui che mi
sta accanto invita sempre me a scegliere anche per Lui, e
questo mi da come l’impressione di essere io a condurre
Lui, e di scegliere io per primo e Lui poi sceglie con me,
condividendo la decisione.
È un atteggiamento squisito, questo: lasciare che scelga
l’altro, e seguirlo. Non è un adeguarsi, ma un farsi
indietro, un fare spazio per far avanzare meglio chi si ama,
nel nome di un unico Amore. Anche nei confronti di tutto
il Paradiso avviene questo.
Ogni volta che scelgo non sono tanto io che seguo il
Paradiso, ma è questa situazione che, facendomi spazio e
facendosi indietro, mi dà possibilità più ampie, entrando
poi in comunione con me, quasi seguendomi. Mi chiedo:
è dunque un Pellegrino anche Colui che è il Paradiso?