Paradiso

Osservando Lui, accanto a me, la sua serenità, naturalezza

e beatitudine, posso dire che vi trovo subito richiamato

ciò che è il Paradiso, nelle sue espressioni e nella sua

essenza. È come un giardino, il Paradiso, nelle sue espressioni.

Ma non uno di quei giardini del mondo di oggi,

dove trovi di tutto tranne i fiori, vedi tutto tranne il verde

dell’erba, e al posto delle piante trovi tante cose inanimate

poste dall’uomo.

Questi sono più che altro giardini da usare, da sfruttare.

È, il Paradiso, invece, come un giardino antico, naturale,

proprio come quelle realtà antiche che si rivelano ancora

le più belle. Un giardino, il Paradiso, tanto antico che

potremmo chiamarlo: il Giardino Originale.

Il Paradiso, però, non è ‘un’ giardino, ma è ‘come’ un

giardino. ‘Come’, perché in Paradiso non trovi, concretamente,

né l’erba, né i fiori, né le piante, né vedi dei sentieri.

‘Come’ nel senso che tutte quelle realtà che tu puoi

riscontrare in un giardino antico così descritto sono le più

vicine, le più consone a richiamare le situazioni del

Paradiso. I fiori: la serenità, la delicatezza, la piccolezza,

il colorìo. I sentieri: il Pellegrinaggio, il cammino, il passeggiare

contemplando. L’erba: la miriade infinita delle

realtà, tutte riunite da un unico colore: la speranza, il procedere,

il non finire mai. Gli alberi: la crescita, la diversità,

l’originalità, la frescura, la protezione.

Quante altre sensazioni positive ci potrebbe ispirare un

antico giardino qual è il giardino delle origini!

Il Giardino Originale raccoglie in sé ogni miglioria e

positività che possiamo immaginare, ed è il richiamo di

tutte le realtà che in Paradiso sono nel rigoglìo eterno e

incorruttibile. L’immagine del Giardino Originale ci

richiama anche l’atteggiamento proprio di chi, come Lui

accanto a me, sta vivendo in Paradiso. Potremmo ricominciare

l’elenco, e chissà quanti altri atteggiamenti vedremmo

simboleggiati da questo Giardino Originale e applicabili

ai viventi in Paradiso.

Certo che - tra parentesi - questi atteggiamenti sono

quelli che anche sulla terra uno può ‘coltivare’, vivendo

già in anticipo la situazione del Paradiso.

E certo - considerando ora il risvolto della medaglia -

tutti quegli atteggiamenti che l’uomo assume e che non

sono riscontrabili nel Giardino Originale, non permettono

all’umanità di pellegrinare verso il Paradiso.

Guerre, violenza, altezzosità,... (e l’elenco continua)

senza dubbio non rientrano in nessun caso nel cammino

verso il Paradiso. Perché sono realtà non significate nel

Giardino Originale. Quindi insignificanti per il Paradiso.

Il Paradiso è come un giardino, nelle sue espressioni. Ed è

come un giardiniere, nella sua essenza.

Non c’è fisicamente al lavoro nessun giardiniere, in

realtà, in Paradiso. Ma Colui che è il Paradiso, se pur lontanissimamente,

può essere immaginato e simboleggiato

come un buon giardiniere, che con estrema cura segue e

coltiva una ad una e in armonia tra loro tutte le realtà di

questo giardino antico: l’erba, i fiori, le piante,... e pone

ordine, regola, dona l’acqua,... Questo Buon Giardiniere,

in questo antico e immenso Giardino, tutto cura e di tutti

si prende cura... E Lui accanto a me, in questo Giardino,

come lo potrei immaginare? Con quale simbolo? Certo,

come un fiore delicato, semplice e prezioso. Mi verrebbe

quasi di paragonarlo a una margherita.

Non so se... Guardo a Lui, accanto a me, e trovo nei

suoi occhi il segno dell’accondiscendere umile e sottomesso.

Sì... il simbolo più adeguato a Lui, al Profeta, è

proprio la margherita.

Il Giardiniere: ...Colui che è il Paradiso. La margherita:

...il Profeta... E il sole? A chi potrei collegarlo, ora, chi mi

potrebbe richiamare?... E l’acqua della pioggia?

Già: la benefica pioggia, essenziale per un giardino

così... a chi, a quale situazione? Volgo ancora lo sguardo a

Lui, accanto a me, e comprendo che non mi è dato di procedere,

ma mi viene chiesto di lasciare in sospeso queste

ultime domande.

Chi sta in Paradiso non ha bisogno di esaminare le

risposte. Chi ancora non vi è, è chiamato a rispondervi con

la propria ricerca, che io ora non gli devo precludere.

Terrestre

Si sta avvicinando, lo sento, il momento del mio ritorno. Percepisco piano piano il riavvicinarsi dell’atmosfera terrestre, che mi penetr...