Colui che è il Paradiso mi sta sempre davanti, mi è tutt’ora
presente; e io sono sempre cosciente di essere alla
sua presenza. Lui, accanto a me, mi indirizza piano piano
e progressivamente in questa coscienza, a rendermene
conto maggiormente. So anche che ben diversa dalla mia
è la sua esperienza del Paradiso: io, che devo ritornare da
dove sono venuto, ospite di passaggio; Lui, eternamente
nella beatitudine.
Certo, in questo senso c’è diversità tra me nel Paradiso,
e loro del Paradiso. Lo sento, anche se non so di preciso
delineare cosa comporti questa diversità, ma solo intuirlo.
Per quanto mi riguarda, la Presenza che mi ritrovo in dono
è di estrema delicatezza, come un respiro che percepisci
appena appena e se vuoi.
Sento così di essere sempre davanti a questa Presenza,
e che Essa è di fronte a me. Sempre, e sempre più. E questa
situazione fa essere al meglio tutto quanto il resto: ciò
di cui non mi preoccupo affatto, perché so che tutto è
regolato e regalato dall’essere in Paradiso. Questo essere
‘davanti’ ti dà il senso dell’autorità. Ma questa parola
forse non esprime ancora il meglio di ciò che reca in sé:
autorità non funzionale, non sopra; ma uno scorrere, un
sentire che dentro di te la tua anima, la tua mente e il tuo
cuore scorrono in nome del Paradiso, vivono e desiderano
sempre più vivere in Colui che è il Paradiso.
E così mentre ti riscopri suo pellegrino, scopri che
Colui che è il Paradiso è Pellegrino di te, perché con te
cammina e ti segue, in un ‘davanti’ che appare sempre
‘dietro’ ogni situazione e atteggiamento.
Lui, accanto a me, mi sta facendo intuire come questo
‘davanti’ sia delicato e fortissimo nello stesso tempo: delicato
perché non irrompe, non disturba mai, non osa, non
forza mai e non urta niente di quello che sei; forte, perché
sai di poter contare fino in fondo su questa presenza, perché
la percepisci fin nel midollo delle ossa, profondissima
e vitalissima. Senti che la tua forza è la sua, il tuo senso di
vita è il suo, il tuo pellegrinare con questa Presenza è
anche il suo pellegrinare con te.
Colui che è il Paradiso sceglie Lui accanto a me come
sua Autorità. Colui che è ‘davanti’ a Lui sceglie, ‘dietro’
di Lui, di vivere la sua Autorità. Dietro di Lui scorre
l’Autorità di Colui che è il Paradiso. Davanti a te c’è dunque
sempre un segno del Paradiso, e mai ti manca. Come
ora io vedo davanti a me, nell’anima, nel cuore e nella
mente Lui, cioè il segno illuminante di Colui che è il
Paradiso. Davanti a te c’è sempre un segno del Paradiso:
questa è la garanzia che non ti è lasciata mai scadere.
Mi viene da sorridere, ora, pensando che ogni qualvolta
nominavo o sentivo nominare il Paradiso, istintivamente
guardavo in alto, su, al cielo.
Certo che poi non lo vedevo il Paradiso, certo che ne
perdevo il senso e l’orientamento! Il Paradiso sta ‘davanti’,
e in un davanti non chilometrico. In questa infinità del
Paradiso io sento sempre più che il suo centro, Colui che
è il Paradiso, è ‘davanti’ a me, pupilla a pupilla, bocca a
bocca, orecchio a orecchio, anima a anima, mente a
mente, cuore a cuore.