Mi sono accorto che in Paradiso non ci si distrae mai.
Si è sempre attenti. C’è come un richiamo all’attenzione,
a ciò che vivi. E questo richiamo l’hai dentro di te. Per cui,
vivi in pienezza, sempre, quello che ti è dato.
C’è come un alone di attenzione che permea tutta l’atmosfera
del Paradiso. E anche tutti. Ad esempio, io mi
sento sempre, in ogni cosa che faccio, che penso, che vivo,
immerso nell’attenzione. Tutti sono attenti a quello che
vivi, nessuno è mai distratto da te. Lui, accanto a me, lo
vedo sempre attento a me, come anch’io sento di avere
attenzione a Lui. Ma anche a tutti.
E non è uno sforzo, questo atteggiamento. È una realtà
naturale. È così, in Paradiso. Ma ciò che accresce sempre
più questa naturale e serena attenzione è che senti di avvicinarti
sempre più a Colui che è il Paradiso. Sei attento
perché si avvicina, in ogni cosa che succede, ad ogni
passo, e sempre di più.
Per questo sei profondamente attento, e non ti distrai
mai da questo Centro di attenzione.
Sei cosciente di essere un nulla, perché ti senti perdere
in questa infinità, e allo stesso tempo ti accorgi di essere
protagonista, non per tuo merito, in questa meravigliosa
avventura. E l’attenzione che vivi ti fa collegare e coniugare
questi due atteggiamenti, che parrebbero contrastanti
e inconciliabili. Già: in Paradiso, tutto appare come un
puzzle dove tanti elementi diversi si richiamano e si collegano
per formare un’unità, che attraverso di te trasmette
gioia e dona nuove possibilità di vedere e rivedere tutto
quello che avviene come motivo di serenità crescente e
incessante. Lui, accanto a me, è un tassello di questo puzzle.
E forse lo sono anch’io, accanto a Lui. In Paradiso c’è
ordine. Tutto è al suo posto, niente è fuori dal suo posto. E
non emerge tanto la perfezione delle realtà, no.
L’impressione prima è proprio l’ordine. E anche tu, ti
senti ordinato: al posto dove sei corrisponde sempre il
posto dove devi essere.
È una meraviglia questo ordine, perché ogni realtà, pur
separandosi da un contesto, guardandola, sai già dove va a
trovarsi, dove è il suo ordinamento. Ad esempio, io so che
Lui, pur essendo accanto a me, è destinato a trovarsi non
solo e soprattutto con me, ma con Colui che è il Paradiso:
lo vedo ordinato a questo Centro, pur essendo ora qui con
me. Questo ordine, dunque, non è una realtà statica, per la
quale dici: c’è ordine; ma è un dinamismo, un orientamento
verso un Centro dove tutto è ordinato e da cui è meravigliosamente
regolato.
Il Paradiso mi dà l’idea di essere come una meravigliosa
e ordinata ragnatela sempre in espansione, all’infinito.
O un grande alveare in continua evoluzione, dove le api
vanno e vengono, depositandovi prelibato nettare. O un
formicaio in cui si può ammirare, nella piccolezza, l’ordine
accurato e il movimento orientato alla vita.
Questa immagine delle formiche, ora, la vedo applicata
in questo brulicare silenzioso e operoso di gioia. Se
osservo anche Lui, accanto a me, devo proprio riconoscere
di sentirlo piccolo piccolo, e non un grande personaggio.
Piccolo, semplice, umile e gioioso.
La piccolezza delle realtà del Paradiso, pur mantenendo
la loro caratteristica di infinità ed eternità, ti fa considerare
con ancor più attenzione e cura tutto ciò che sta
avvenendo. Ogni piccola presenza è preziosa, qui; ogni
piccolo passo è decisivo, ogni piccolo atteggiamento ti fa
gustare meglio il sapore dell’infinito e il valore dell’eternità.
Colui che è il Paradiso ti si comunica nella piccolezza,
nell’attenzione ai passi che fai, nei piccoli incontri che
hai, nelle minute realtà che pullulano e costellano l’infinito
del Paradiso. Paradiso: un prezioso, piccolo segno di
Colui che lo è.