Puntini

Cos’hai di fronte, davanti allo sguardo, quando sei in

Paradiso? Avevo pensato di essere faccia a faccia con un

Qualcuno. Avevo pensato di avere di fronte un’immensa

natura paradisiaca. Avevo immaginato di vedere un

mondo bellissimo da poter descrivere nei più piccoli particolari

e presentarsi lì, subito, come panorama. Avevo

sognato queste e simili cose.

Ma mai avrei pensato di trovare quello che veramente

appare di fronte agli occhi: puntini. Tantissimi, e in lontananza,

su uno sfondo neppure colorato, anzi, un po’ sbiadito.

Puntini. Sorrido.

Sorrido, perché arrivando in Paradiso così vidi anche

Lui che mi è accanto: in lontananza, ecco un puntino

emergere veloce da tutti gli altri, avvicinarsi e manifestarsi

come ‘Lui’. Adesso che mi è tanto semplice e naturale

vedere il Paradiso, penso proprio di averlo già un tempo

intravisto, e tante volte, stropicciando per caso le dita sugli

occhi, e vedendo... sì, proprio una specie di questo sfondo

del Paradiso. Il Paradiso - non c’è proprio niente da fare -

è fatto di cose piccole, che si aprono, che, se ci guardi dentro,

appaiono e si rivelano per quello che sono: più gustose,

preziose e importanti di ciò che tu potevi immaginare

come l’infinito e la grandezza più immensa. Eh, sì. Perché

mancava, finora, il punto - vorrei quasi dire: il puntino - di

vista: quello del Paradiso.

E quello che affascina e colpisce ancor di più, ora, è il

sapere che anche Colui che è il Paradiso si svela, rivela e

comunica a partire proprio da uno di questi puntini che

appaiono improvvisi sullo sfondo, e che poi scompaiono

in quella realtà che si fa vicina. In quanto a piccolezza,

penso proprio che il Paradiso sia il... massimo!

Più piccolezza di così, non si potrebbe proprio. Sorrido

ancora, perché finora misuravo il Paradiso col metro dell’infinità,

mentre basta poco, forse meno di un millimetro,

per vedercelo già dentro, tutto quanto e vivo.

Ad ogni situazione nuova, in Paradiso, corrispondono

tanti nuovi puntini, che poi ti si rivelano come le realtà che

ti vengono date in dono in quell’incontro. Non li ho mai

contati, nemmeno quando ne avevo pochi di fronte, forse

perché scompaiono subito, per rivelarti quello che nascondono;

o forse perché sono più attratto e desideroso di

incontrare la situazione che dietro il puntino appare.

O forse ancora perché, in fin dei conti, i puntini in se

stessi non sono niente più che puntini: valgono solo come

segni, trattini di collegamento con le cose che indicano.

Certo che non avrei proprio mai pensato di porre attenzione

a dei puntini, qui in Paradiso.

Questi puntini però, da un altro punto di vista, non sono

semplicemente dei segni, qui. Non so come spiegarlo, e

forse non è da spiegare, ma solo da intuire. Ci provo.

Inizierei col chiamarli: i puntini della metamorfosi: della

trasformazione, più che della rivelazione. Perché, se è

vero che essi rivelano, però dicono anche ciò che avviene

in questa rivelazione: una metamorfosi. Il puntino, insomma,

è la punta del Paradiso: la percezione più attenta e preziosa

di ciò che è Colui che è il Paradiso, e di conseguenza

tutto il Paradiso.

In quel puntino c’è il germe della vita, il DNA, potremmo

dire, del Paradiso, la sua essenza, centralità e profondità,

ciò che fa essere e trasformare in meglio tutto quanto

esiste qui. Quel puntino è una concentrazione somma di

tutte le potenzialità esistenti qui.

È un racchiudersi in un bozzolo vitale. È come quel

baco da seta che si costruisce il bozzolo e si racchiude in

esso; e in esso vive la sua morte metamorfosante, trasformantesi

in vita migliore: in quella farfalla che, piena di

colori, prenderà il volo per una nuova avventura.

In questo puntino si racchiude dunque Colui che, come

il baco da seta, muore, germinando la vita, trasformandosi

in irradiazione di vita universale.

Tutto ciò però racchiuso in quel puntino. Un piccolo

punto. Come tutti quei puntini. Un punto da capire.

Terrestre

Si sta avvicinando, lo sento, il momento del mio ritorno. Percepisco piano piano il riavvicinarsi dell’atmosfera terrestre, che mi penetr...